Al termine della combattuta sfida disputata allo stadio “Arechi”, culminata con un pareggio che ha messo in seria difficoltà la capolista Salernitana, il tecnico del Potenza, Pietro De Giorgio, ha offerto un'analisi pacata ma ricca di spunti sulla performance della sua squadra. Il punto conquistato in trasferta non è solo un dato numerico per la classifica, ma un autentico iniezione di fiducia e consapevolezza per l'ambiente rossoblu.
Riflettendo sull'esito della gara, De Giorgio ha ammesso che la vittoria sarebbe stata un risultato straordinario, ma si è detto pienamente soddisfatto del risultato finale. "Sarebbe stato un colpo importante portare via l’intera posta – ha affermato – ma rimane una prestazione di grande valore. Abbiamo giocato contro una squadra forte, in uno stadio e davanti a un pubblico da Serie A. Ci teniamo stretti la personalità mostrata e il punto conquistato".
Il tecnico ha poi focalizzato l'attenzione sull'importanza delle scelte tattiche a partita in corso, evidenziando come l'inserimento di forze fresche dalla panchina sia stato un fattore determinante per l'equilibrio del match. "I cambi sono stati decisivi, hanno dato energia e qualità", ha spiegato, sottolineando l'importanza del recupero di un elemento chiave: l'attaccante Schimmenti. Dopo l'addio di Caturano, la sua assenza si era fatta sentire. "Abbiamo ritrovato un titolare vero: Schimmenti. Dopo la partenza di Caturano abbiamo dovuto sopperire anche alla sua assenza. Parliamo di un giocatore che l’anno scorso ha prodotto 9 gol e 5 assist: riaverlo con noi è fondamentale".
Il pareggio di Salerno non è casuale, ma il risultato di un lavoro psicologico mirato. De Giorgio è tornato sui momenti cruciali che hanno preceduto l'attuale momento positivo della squadra, citando la sfortunata gara contro l'Altamura, persa per "due disattenzioni" dopo una prestazione di alto livello, e la successiva fatica mentale contro il Latina. La chiave di volta è stata una scelta inusuale: concedere alla squadra due giorni di riposo prima della partita contro il Foggia.
"Prima della partita con il Foggia ho dato due giorni liberi e i ragazzi sono tornati con la testa sgombra. È stato determinante: alcuni, soprattutto chi viene da lontano, avevano bisogno di staccare e rivedere la famiglia. Una pausa utile in vista del tour de force che ci attende", ha rivelato il tecnico, evidenziando la necessità di alleggerire la pressione in un momento delicato della stagione.
Il percorso di crescita del Potenza passa anche da una difesa più solida. De Giorgio non nasconde le difficoltà del passato: "In un anno e mezzo abbiamo preso 70 gol, di schiaffi ne abbiamo presi parecchi". Ma il presente offre segnali incoraggianti: "oggi vedo miglioramenti netti, sia individuali che collettivi". Il tecnico ha voluto rendere merito a chi ha saputo reagire alle critiche e agli errori: "Faccio i complimenti a Novella, a Iuri, ai centrali: stiamo diventando una squadra quadrata. E la piazza è stata brava a sostenere i ragazzi anche nei momenti degli errori: è così che si cresce".
Un focus particolare è stato dedicato alla costruzione della manovra, un elemento centrale nella filosofia di De Giorgio. Ha approvato la gestione del gioco nel primo tempo, dove l'alternanza tra palla corta e palla lunga è stata eseguita con cognizione di causa: "Nel primo tempo non mi sono arrabbiato, eravamo messi bene e alternavamo corto e lungo". Il disappunto è arrivato nella ripresa, in coincidenza con i rinvii lunghi indiscriminati: "Nel secondo sì, quando abbiamo iniziato a rinviare: non è ciò che vogliamo". L'insegnamento per i più giovani è chiaro: "I giovani migliorano se li lasciamo sbagliare, se gli insegniamo calma, controllo e trasmissione della palla. Solo così diventano giocatori veri".
Infine, l'allenatore ha speso parole di grande rispetto per l'avversario. Il Potenza, ha ammesso De Giorgio, si aspettava di affrontare una delle formazioni più attrezzate del campionato: "Ci aspettavamo una squadra forte, una delle tre favorite insieme a Benevento e Catania". La Salernitana è stata definita "ordinata, tatticamente impeccabile, capace di giocate di qualità".
Il tecnico non ha esitato a lodare l'azione che ha portato al loro gol, pur riconoscendo l'errore della sua difesa. In particolare, ha tributato un complimento di rara fattura all'attaccante Roberto Inglese: "Sul gol c’è stato un nostro errore, ma anche una giocata di altissimo livello di Inglese: in Serie C il 99% degli attaccanti avrebbe tirato, lui invece ha fatto una scelta da calciatore superiore". Questa consapevolezza ha imposto al Potenza di mantenere alta la guardia fino all'ultimo respiro: "Sapevamo che serviva attenzione per 98 minuti perché possono far gol in qualsiasi momento".
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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