Una vittoria di vitale importanza, ottenuta lontano dalle mura amiche, ha segnato un momento cruciale nel percorso dell'Ischia. L'Ischia di Mister Corino ha conquistato tre punti d'oro in uno scontro diretto, dimostrando una notevole tenuta mentale anche dopo essere passata in svantaggio.
Il tecnico ha subito sottolineato il peso specifico del risultato: «Tre punti molto importanti, chiaramente di fondamentale ancora non c'è nulla perché è molto presto». Tuttavia, era cruciale «iniziare questo mese con una vittoria», specialmente considerando che in trasferta la squadra non aveva ancora fatto il «bottino pieno». La gara è stata difficile, una «partita maschia», e l'inizio è stato complesso. Nonostante ciò, la reazione è stata di quelle che fanno ben sperare: «Dopo la squadra ha reagito in maniera feroce e siamo andati a prenderci tre punti molto molto importanti».
L'incontro è stato dinamico e ricco di ribaltamenti, con occasioni da gol per entrambe le formazioni. Mister Corino ha riconosciuto che la dinamica del gioco è cambiata dopo che l'Ischia ha ribaltato il risultato nel primo tempo, subentrando ai padroni di casa nel controllo della manovra. «Nel primo tempo l'abbiamo ribaltata è chiaro che poi dopo la partita cambia, no?», ha riflettuto il mister.
L'attenzione si è poi concentrata su alcune occasioni che avrebbero potuto chiudere il match anzitempo. L'allenatore ha citato un episodio specifico: «Secondo me un paio di situazioni potevamo gestirle meglio, soprattutto quello lì con Riccardo, quello è un tre contro uno che poteva chiaramente indirizzare prima la partita». Nonostante ciò, i complimenti per i ragazzi sono stati d'obbligo, dato il livello di difficoltà della gara.
Dal punto di vista tattico, l'Ischia ha tentato un approccio ambizioso con la difesa alta, una scelta motivata anche da un centrocampo ridotto all'osso. «Oggi soprattutto a metà campo avevamo veramente i giocatori un po' contati, e quindi da qui anche nasce un po' la soluzione di Aio davanti alla difesa», ha chiarito Corino, menzionando che i nuovi arrivati, come Arcamone e Trofa, «sono con noi da un paio di settimane ma ancora non sono al cento per cento».
Il gol subito è stato analizzato come conseguenza di una mancata aggressione: «Il gol nasce perché su una non abbiamo pressato bene, abbiamo liberato troppo facilmente la palla che poi dopo l'attaccante che loro avevano è un giocatore esperto, un giocatore di alta categoria». Nonostante l'intenzione iniziale di tenere la linea «un pelo più alta», nel secondo tempo il Barano ha dovuto inevitabilmente abbassarsi per difendere il risultato, cercando di «ammazzare la partita» in contropiede.
La presenza e il calore della tifoseria in trasferta sono stati un elemento di grande spinta per la squadra. «È venuta tanta gente a seguirci e volevamo dargli questa soddisfazione», ha affermato Corino, riconoscendo che i supporter «ci hanno spinto in un momento di difficoltà che eravamo all'inizio, ci hanno dato una grande mano». Regalare una gioia a loro era un obiettivo aggiuntivo per i calciatori.
Infine, l'allenatore ha voluto fare il punto sull'obiettivo stagionale, ricordando che la squadra è partita con «parecchie partite di ritardo rispetto agli altri a fare punti». La linea guida è chiara e non ammette distrazioni: «L'obiettivo nostro è sempre lo stesso: sappiamo che ci sarà da soffrire fino alla fine».
L'obiettivo è la salvezza, e ottenerla il prima possibile sarebbe un risultato accolto con gioia. Per il momento, l'imperativo è rimanere concentrati e «presenti» su questa necessità di lotta. Dopo la giornata di riposo, infatti, la squadra dovrà tornare ad allenarsi «belli carichi avvelenati» per preparare al meglio la prossima sfida.
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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