C'è grande euforia in casa Vado dopo il prezioso ritorno alla vittoria, maturato in una sfida ostica contro la Lavagnese. La soddisfazione del presidente Franco Tarabotto non riguarda solo l'esito finale, ma soprattutto la reazione di carattere mostrata dalla squadra. Tuttavia, l'occasione è stata utile al numero uno rossoblù per ribadire la sua filosofia gestionale e per zittire chi giudica il club con eccessiva severità.
Il presidente ha esordito ringraziando pubblicamente il gruppo per la risposta data in campo, un ringraziamento particolarmente sentito dopo l’amarezza per la prestazione nella gara precedente.
Tarabotto ha ammesso di aver vissuto momenti di preoccupazione, specialmente dopo aver osservato l’atteggiamento della squadra nei primi quarantacinque minuti. “Vorrei rimarcare che, come mi sono arrabbiato tantissimo per la partita di mercoledì, oggi ringrazio la squadra,” ha sottolineato il presidente.
Il primo tempo ha infatti replicato, a suo dire, le difficoltà viste a metà settimana: “Nel primo tempo l’ho vista giocare come mercoledì e mi sono preoccupato.” La svolta è arrivata dopo l’intervallo, quando i giocatori sono riusciti a scrollarsi di dosso il peso mentale e hanno messo in mostra il gioco desiderato: “Però poi i ragazzi si sono sbloccati ed hanno fatto un secondo tempo eccezionale perché sono partiti giocando come dovevano per vincere contro questa squadra: li hanno pressati, hanno corso, ci hanno messo cattiveria e voglia.”
Questa reazione ha fornito un’importante lezione: “Anche i giocatori forti possono avere un blocco mentale, ma nel momento in cui si sono sbloccati ho visto la squadra che mi piaceva. Sono veramente contento.”
L’analisi del presidente si è estesa ai singoli che hanno brillato nella ripresa. Se nel complesso ha espresso soddisfazione per tutti, ha riservato menzioni speciali per due elementi.
Il primo è l’attaccante Alfiero, il cui ingresso è stato subito incisivo: “Nel secondo tempo ho visto bene tutti, ma soprattutto Alfiero che si è inserito benissimo.”
Il secondo encomio è andato al giovane portiere. “Sono molto contento in primis che abbia segnato Vita, perché si meritava di segnare anche per sbloccarsi da un punto di vista psicologico; inoltre, per la prestazione del nostro portiere: l’anno scorso ha fatto tutto il campionato da titolare e quest’anno, con l’aiuto delle persone che gli sono vicine, ha fatto dei miglioramenti sensibili.” A soli 19 anni, il portiere ha dimostrato maturità non solo tra i pali ma anche nelle uscite, fondamentali che hanno evidenziato la sua crescita.
Riconciliato con la prestazione dei suoi, Tarabotto ha approfittato del momento per rispondere alle critiche e alle aspettative che circondano il club.
“Mi sono riconciliato col calcio, però mi viene da ridere quando sento dire che il Vado deve vincere, altrimenti è un fallimento,” ha tuonato il presidente, liquidando tali commenti come superficiali: “Sono persone che capiscono poco della vita. Il calcio ha variabili che non dipendono solo dai soldi che si investono.” Tarabotto ha quindi messo in chiaro la sua etica lavorativa: “Io non faccio i conti in tasca a nessuno e faccio il mio: voglio solo che la mia squadra giochi bene.”
Il presidente ha inoltre difeso la scelta tecnica, rinnovando la stima nei confronti del mister Roselli: “L’allenatore Roselli l’ho scelto io. Nessuno al mondo è perfetto, però nello specifico ritengo che abbia un’esperienza incredibile e sia un uomo intelligente. Quindi non devo dirgli nulla, perché sa come cercare di portare avanti la squadra.”
A proposito dell’attacco, il direttore sportivo Paolo Mancuso ha svelato i retroscena che hanno portato al ritorno di Vincenzo Alfiero, un’operazione resa possibile dalla disponibilità del presidente “che ha tirato fuori altri soldi.” La mossa è stata necessaria per far fronte all’infortunio di Enock, un giocatore che "stava facendo la differenza" e che sarà indisponibile per circa un mese e mezzo.
Mancuso ha anche menzionato la situazione delicata di Vita, un "ragazzo d’oro" che ha sofferto psicologicamente per essere rimasto fuori squadra, tentando un rientro prematuro. L’obiettivo del club è ambizioso: “Noi abbiamo un obiettivo e vogliamo a tutti i costi provare a stare in vetta; per questo il presidente ci ha consentito di rafforzare l’attacco prendendo Alfiero,” un attaccante che “conosce l’ambiente” e che lo scorso anno è stato un bomber prolifico.
La rosa del Vado, come evidenziato dalla lista dei panchinari (Ciccone, Alfiero, Vita e Bussaglia sono entrati tre su quattro), è profonda e talentuosa, ma l'elemento cruciale, come ribadito da Tarabotto, è l'armonia interna: “Tutti i giocatori a nostra disposizione sono fortissimi. La squadra è compatta, non c’è nessuna invidia; i giocatori sono tutti bravi.”
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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