Lo Strasburgo, dopo il sesto posto nel campionato appena terminato, comincia già a programmare la prossima stagione. Il club alsaziano, attraverso i propri canali ufficiali, ha reso noto di aver ingaggiato Thomas Delaine: il terzino sinistro francese, non ha rinnovato con il Metz e firma un contratto fino al 30 giugno 2025.
Il profilo di Thomas Delaine in breve: 30 anni, nato il 24 marzo 1992 a Lens, 1,80 m, 71,5 kg, sposato, un figlio (Zack, 4 anni), un secondo nascerà in Alsazia a settembre. Esordio a 6 anni nel club del suo paese (Aix-Noulette), passaggio in aereo prima di entrare nel centro di allenamento del Lens a 14 anni. Primo contratto professionale. Partenza per Arras (N2) nel 2015 prima di passare al Paris FC (L2) nel 2017 e firmare un contratto quadriennale con l'FC Metz nel 2018.
Thomas, il tuo curriculum non è banale. Iniziamo con Lens, la tua scoperta del mondo professionale...
«È il club che mi ha formato, che mi ha reso un giocatore e un uomo. Firmando il mio primo contratto professionale in Lens, ho realizzato il mio sogno d'infanzia. Gioco a calcio in casa, vicino alla mia famiglia».
Il sogno dura solo due anni...
«In effetti non ho mai avuto la mia occasione, mi sono evoluto con la riserva senza mai integrare il gruppo professionistico. Questo è qualcosa a cui posso relazionarmi nel primo anno. Dopo di che, non riesco a vedermi continuare così…”
E così ?
«Lascio il mondo professionistico, firmo in Arras in N2. Non volevo più giocare in riserva. Lì trovo il gusto del gioco, di una grande atmosfera. Non voglio più preoccuparmi. Umanamente vivo due anni straordinari».
Con rimpianti lo stesso, giusto?
«Veramente no. Non voglio più essere dipendente dal calcio. Ho trovato lavoro come paesaggista grazie al club con l'idea di conseguire il diploma. Sono felice, mia moglie lavora, abitiamo nella nostra regione».
Fu allora che apparve il Paris FC. Ecco che cogli l'occasione...
«Non proprio. Quando il PFC mi ha contattato, lavoravo da due o tre settimane. Non me lo aspetto. Penso da molto tempo con mia moglie, un buon mese credo. E poi, ci siamo detti che questa potrebbe essere l'ultima possibilità, che il gioco potrebbe valere la candela…».
È difficile ?
«Parto per la Nazionale ma il PFC approfitta della retrocessione del Bastia e il club torna in Ligue 2. Firmo un anno di contratto, più uno in caso di mantenimento. E lì mi dico che non ho il diritto di fallire, che quest'ultima occasione devo lottare con tutte le mie forze per non lasciarla passare. Mi sono buttato nella lotta».
E un anno dopo, hai lasciato la PFC per Metz...
«Per me è una nuova sfida. Ho offerte in Ligue 1 ma non voglio saltare le tappe e andrò al Metz in Ligue 2. Abbiamo avuto un anno fantastico, abbiamo vinto quasi tutte le partite, siamo campioni e il club è tornato in L1. Teniamo duro combattendo l'anno del Covid, finiamo 10° la stagione successiva».
L'ultima stagione, purtroppo, finisce male...
«Sì ed è il mio grande rammarico. Il rimpianto di aver lasciato il Metz in Ligue 2. Non è così che vedevo le cose. Penso di aver dato tutto quello che potevo, lottato fino alla fine per evitarlo. Provo molta tristezza».
Cosa ti ha fatto decidere, a fine contratto, di venire a Strasburgo?
«Ho alcune offerte ma quando vedo cosa è stato costruito a Strasburgo, come sta crescendo il club, voglio davvero andare. Vedo un'intera regione dietro il club. C'è sempre uno stadio pieno, un'atmosfera fantastica. Ho molto rispetto per ciò che è stato fatto qui».
Cosa speri?
«Semplicemente partecipare al progetto, entrare nel club, nella squadra, portare le mie qualità e vivere grandi momenti».
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