Taranto, mister Capuano: «Mai vissuta un'annata come questa»

20.03.2023 13:45 di  Redazione NotiziarioCalcio.com  Twitter:    vedi letture
Fonte: giornalerossoblu
Taranto, mister Capuano: «Mai vissuta un'annata come questa»

Il Taranto torna a vincere, in casa, con un gol di Tommasini a 2 minuti dalla fine. Al termine dell’incontro è stato ascoltato il tecnico rossoblu, mister Capuano.

“Intanto vorrei fare a nome mio e della squadra un saluto al nostro direttore Vittorio Galigani, che ha lottato per la vita dopo la partita di Potenza, ha subito un intervento parziale al cuore e non poteva camminare. Ieri è venuto allo stadio a salutarci, quindi è obbligo, sia mio che di tutta la squadra, dedicare questa vittoria, che penso abbia un valore inestimabile, al nostro direttore, augurandogli una pronta guarigione e che possa tornare al più presto al suo posto.”

Se può farci l’analisi tecnico-tattica della partita. Aveva detto ieri in conferenza che il Taranto doveva essere un Taranto di corsa e di aggressività. Sono state queste le armi per sconfiggere il Francavilla o c’è stato qualcosa di più?

“Intanto penso che la vittoria sia meritata, l’abbiamo cercata dal primo minuto fino al novantesimo, quando abbiamo segnato. Ho messo in campo una squadra di aggressione, di corsa, andandoli a prendere altissimi e i primi 20 minuti sono stati a ritmi altissimi da parte della mia squadra. È normale che poi mantenere quei ritmi non era facile, abbiamo fatto dei cambi tutti tattici, tranne il cambio di Formiconi dopo pochi minuti, poi si è fatto male anche Manetta, ma questa è una situazione che è così tutto l’anno. Allenando da tanti anni, penso che quello che ho visto questa stagione tra infortuni e tante situazioni, non l’ho mai vissuto. Penso che la partita l’abbiamo preparata benissimo e l’abbiamo portata a termine in maniera meritata. Questa è la vittoria del gruppo, della sofferenza, la vittoria di un insieme di cose, perché non era semplice andare avanti con la storia che non si faceva gol, con la classifica, con questo pessimismo leopardiano. Siamo stati bravi nell’isolarci, nel sorridere anche se era un sorriso di nervosismo, abbiamo sofferto tantissimo. Come dico io la vittoria è una lunga attesa. La bravura di questo gruppo è stata quella di non perdere certezze, di non snaturarsi mai, di non badare alle chiacchiere dei fenomeni da “baraccone”, di variare situazioni. Noi se siamo rimasti in vita per così tanto tempo, è per merito di questa grande organizzazione “difendente” la chiamo io, che con tutti gli uomini riescono a fare qualcosa, in questo momento, che nessuna squadra ha fatto. Ovviamente il gol oggi è una liberazione, ma dobbiamo continuare. Sicuramente eravamo attanagliati, è stato bello, abbiamo sofferto. Ci godiamo questa vittoria ma sappiamo che il cammino è ancora lunghissimo, tortuoso. Sicuramente non posso essere un ipocrita, il fatto che adesso abbiamo 6 punti di vantaggio sulla Viterbese e sull’Andria, per noi è un mattone importante a 5 giornate dalla fine. Addirittura mi sembra che abbiamo fatto più punti dell’ultimo Taranto di serie C dell’anno scorso, abbiamo fatto 5 punti in più, è una soddisfazione perché poi nel calcio parlano i numeri, il resto è tutta aria fritta. Non è nessuna rivincita, è soltanto l’apoteosi del lavoro e la soddisfazione di aver portato a casa un risultato importante contro una squadra ottima, che com’è giusto che sia si è giocata la partita della vita, tentando su ogni palla. Noi la vittoria l’abbiamo voluta, l’abbiamo cercata e l’abbiamo strameritata.”

Superfluo ricordare i benefici di questa vittoria, li ha rimarcati lei in classifica, è secondo lei la vittoria decisiva per la salvezza? È la vittoria che scrolla questo macigno psicologico alla squadra, che ora può guardare in queste 5 partite anche alla parte superiore della classifica?

“No. È la vittoria della sofferenza, l’ho detto prima, non facciamo volo pindarici. È una vittoria che in questo momento ha un valore che nessuno di noi può dire. È una vittoria che ritengo forse determinante, ma non decisiva. Abbiamo bisogno, secondo me, ancora di un paio di punti. Psicologicamente è qualcosa di inverosimile quello che è accaduto stasera. Noi cercheremo di fare le 5 partite sempre al massimo e non ci tireremo mai indietro. Io penso di essere un uomo d’onore, ho fatto delle promesse dicendo che noi cercavamo di fare quanti più punti possibili quindi speriamo sabato di chiudere la salvezza contro l’Avellino, su questo non c’è ombra di dubbio, perché ora possiamo giocare un attimino più tranquilli. Poi andremo avanti per fare quanti più punti possibile e aspetteremo il 23 aprile quando spero che coloro i quali ci hanno gufato durante tutto l’anno non saliranno sul carro dei vincitori.”

Per caso lei sapeva i risultati delle altre squadre che hanno giocato alle 14.30 e se aveva informato i suoi calciatori, perché questa grande vitalità di tutti i giocatori, poi Tommasini ci ha messo quella carica che ultimamente non abbiamo visto.

“Non lo so se lo sapevano. Io sono partito dal ritiro con l’idea di non guardare i risultati, si giocava sulla nostra partita, avevamo la fortuna di avere un vantaggio e dovevamo vincere. Ho detto che questa era una partita decisiva, importante, determinante e poi se sapevano i risultati non penso. Io onestamente prima di scendere in campo li sapevo, con grande onestà.”

Una settimana fa le chiesi cosa Capuano può tirar fuori per rialzare il Taranto. Nelle due partite successive 4 punti e le due prestazioni in crescendo. Quanto ci ha messo Capuano sulla testa dei giocatori e quanto Capuano ci ha messo tatticamente ad annullare l’attacco della Virtus Francavilla, nel creare nel primo tempo le opportunità e nel secondo di agire mentalmente su una squadra che poteva colpire anche all’ultimo istante?

“Qui si è enfatizzato sempre il fatto che non si faceva gol, ma pochi di voi hanno detto che era una fase difendente forse di quelle più importanti che ci sono nel calcio professionistico italiano. Se noi andiamo a vedere i numeri abbiamo subito 4 gol su due rigori inventati e su due piazzati, noi non prendiamo gol su azione che forse non lo ricordo nemmeno. Il problema è che quando non fai gol si va sempre ad enfatizzare tutta la negatività. Io oggi potrei dire che con 2 gol ho fatto 14 punti e penso che non esiste un record del genere. Io penso di avere l’esperienza, la maturità e forse anche un pochino di competenza, dove sono riuscito ad entrare immediatamente nella testa dei giocatori, nel variare determinate situazioni, nel voler vincere la partita ma annullando tre giocatori devastanti Patierno, Maiorino e Murillo, ma anche Cisco. Poi voi la partita la vedete. Penso che su questo siamo abbastanza bravi. La soddisfazione è che abbiamo battuto una grande squadra, una squadra ben messa in campo. Io come sempre dico che la vittoria è una lunga attesa, e la lunga attesa la fanno i forti. La lunga attesa non è per i vigliacchi, quella è per i mediocri, quando sai aspettare e hai la forza interiore e non ti fai influenzare, alla fine vinci sempre.”

Il campionato dice che il Taranto ha tirato il massimo del risultato nei momenti difficili, penso al girone di andata prima di Crotone e Pescara. È questa forse la tua soddisfazione migliore, cioè ritrovare una squadra che ha cercato la vittoria anche fino al novantesimo?

“Ci sono tante soddisfazioni. Se io dovessi elencarle tutte dovrei cominciare da tutti gli infortuni che abbiamo avuto, da tutte le nefandezze che abbiamo subito, da gol entrati in porta di due metri e non dati tipo quello di Potenza, quello di Latina, da rigori inventati e dai rigori non dati. Quindi ci sarebbe da parlare tantissimo, però non fa parte della mia filosofia e non l’ho detto mai ai ragazzi, ho sempre detto che l’alibi è il sentimento del perdente. Se c’è un momento dove tutti ti danno per morti e tu sei convinto di poter vivere, questo te lo dà l’esperienza, te lo dà la forza e se ci siamo sempre alzati nelle difficoltà vuol dire che abbiamo delle doti molto forti, non solo dal punto di vista tecnico-tattico, ma soprattutto dal punto di vista motivazionale. Non era facile dopo la partita col Picerno, dove abbiamo subito tante critiche anche al limite della vergogna, dove il Picerno ha tirato in porta da 35 metri dopo che era andato in vantaggio dal calcio d’angolo. Noi abbiamo avuto 4 occasioni limpide col Picerno e sembrava che eravamo già retrocessi. Abbiamo fatto un gran risultato a Viterbo dove abbiamo mantenuto gli 11 punti di vantaggio che oggi sono 14, purtroppo c’è tanta gente a cui non va bene nulla. Posso fare una battuta con sarcasmo dopo che ho sofferto? Magari se succede porterò due limoni, alla fine se accadrà, non so se accadrà, perché sarà difficile e Dio ci aiuterà, io porterò due limoni a tutti coloro i quali aspettavano stasera ciò che aspettavano da tempo. Per il momento li ho in mano, poi alla fine ve li consegnerò.”

Sto vedendo il suo tragitto, da quando è arrivato a Taranto fino ad adesso che ha 40 punti in classifica e la quasi salvezza.

“La salvezza ancora non ce l’abbiamo, manca secondo me ancora qualche punto. Sicuramente i 6 punti di vantaggio che abbiamo su Andria e Viterbese ci danno qualche soluzione in più. Io spero di chiuderla sabato con l’Avellino. Io l’ho voluta Taranto, sono arrivato, non ho visto la classifica, non ho visto l’organico e non ho visto nulla. Sono andato avanti, sono stato attaccato in maniera ingenerosissima ma ho le spalle larghe e voglio soltanto che il Taranto rimanga in C, per me nella vita conta il risultato, a prescindere dal calcio e i risultati spesso nella mia vita li ho ottenuti. Ieri dissi in conferenza stampa che il Taranto si sarebbe salvato, dopo la sconfitta col Foggia dissi che il Taranto l’avrei lasciato in serie C e se lo dicessi in questo momento sarebbe facile.”

Ieri parlavamo di una zona nevralgica del campo di corsa, aggressione e sostanza e l’abbiamo fatto. Nella ripresa la reintroduzione dei vari Provenzano e Diaby hanno conferito quel tocco di qualità in più in un reparto che spesso ne è stato carente.

“Noi siamo partiti a tremila in aggressività, poi i ritmi sono calati e ho cercato di mettere più geometria e di mettere un centrocampista vero, Romano, non giocando con la coppia Mastromonaco e Boccadamo. È stata, penso, una bella intuizione perché la loro è una squadra forte, ad un certo momento ci eravamo un attimino allungati. Quindi sono dovuto intervenire dalla panchina, abbiamo cercato la vittoria, l’abbiamo trovata, complimenti ai ragazzi perché la vittoria è tutta loro.”