L'allenatore della Reggina, Alfio Torrisi, ha offerto un'analisi deludente ma estremamente schietta al termine dell'incontro perso in casa contro l'Igea Virtus, intervenendo ai microfoni della trasmissione sportiva Febea. Il tecnico ha delineato un quadro complesso della situazione amaranto, focalizzando l'attenzione sulle lacune tattiche e sulla mancanza di efficacia, pur riservando un'iniziale nota di merito per l'atteggiamento dei suoi atleti.

Le prime parole del mister sono state, infatti, rivolte alla difesa dell'onore e della professionalità dei calciatori, un aspetto fondamentale da preservare in un momento di crisi tecnica e di risultati. Torrisi ha voluto infatti chiarire che la sconfitta non può essere attribuita a un deficit di abnegazione o volontà da parte del gruppo. «Non posso dire nulla ai ragazzi sotto l'aspetto dell'impegno», ha affermato, sottolineando come lo sforzo e la dedizione in campo non siano mai venuti meno, nonostante l'esito negativo della gara. L'attenzione si è poi spostata sul valore della squadra ospite. L'Igea Virtus, a detta del tecnico, ha pienamente meritato il successo, dimostrando sul rettangolo di gioco una solidità e una caratura che giustificano la sua posizione in classifica. «L'Igea ha dimostrato di valere i punti che ha in graduatoria», ha riconosciuto Torrisi, rendendo implicitamente onore alla prestazione e alla compattezza dell'avversario.

Tuttavia, il cuore della disamina post-partita è virato verso una critica serrata e puntuale sulle deficienze mostrate dalla Reggina. Il tecnico ha individuato con inaudita lucidità i fattori determinanti che hanno portato alla capitolazione. La diagnosi più impietosa riguarda l'assoluta assenza di peso offensivo e di concretezza sotto porta. L'incapacità della squadra di rendersi pericolosa nell'area avversaria è stata denunciata con estrema chiarezza: «Non abbiamo mai tirato in porta», ha tuonato Torrisi. Questa dichiarazione mette in luce una preoccupante sterilità in fase di costruzione e finalizzazione, indicando un problema profondo che va oltre la semplice sfortuna.

La questione si è aggravata nell'analisi degli episodi che hanno portato ai gol subiti. L'amarezza di Torrisi è emersa quando ha descritto le reti incassate come il risultato di errori autolesionistici, piuttosto che di azioni irresistibili dell'Igea. «Ci siamo fatti gol da soli», ha chiosato il tecnico, evidenziando come la squadra sia stata punita più per le proprie disattenzioni e le proprie amnesie difensive che per la superiorità tattica altrui. Questa affermazione riflette una frustrazione per la mancanza di concentrazione nei momenti cruciali, un aspetto mentale sul quale lo staff tecnico dovrà necessariamente intervenire con urgenza.

In conclusione, le parole di Alfio Torrisi non lasciano spazio a interpretazioni: l'impegno è la base di partenza, ma la Reggina deve ritrovare al più presto efficacia offensiva e, soprattutto, una solidità difensiva che non permetta di compromettere il risultato per errori evitabili. La squadra è chiamata a reagire trasformando queste dure constatazioni in una motivazione per il futuro.

Sezione: Serie D / Data: Lun 03 novembre 2025 alle 06:45
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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