«Il calcio italiano definirlo in crisi è poco. Le prime differenze che balzano agli occhi sono le strutture, anche in Paesi dove nell'immaginario potrebbero essere meno sviluppati dal punto di vista calcistico hanno delle strutture incredibili. Anche nelle terze serie, che nella maggior parte delle nazioni europee si tratta di campionati dilettantistici. L'altro aspetto che balza agli occhi è la qualità degli istruttori. Pur non occupandomi di settore giovanile, e non avendolo mai fatto, seguo dalla fascia alta dell'Under 17 in su ed ho trovato istruttori qualificati, soprattutto nella tattica e nella tecnica individuale, già in una età quasi adulta. Aspetto che si è completamente perso in Italia.

Capisco gli allenatori che hanno mediamente tre settimane di tempo per poter mantenere il loro posto di lavoro, al di là di qualche eccezione. Questo porta un cercare esclusivamente di dare un'identità alla squadra, di salvaguardare il risultato per salvaguardare il posto di lavoro. Questo va a trascurare tutto un lavoro individuale che andrebbe fatto per completare la formazione del calciatore. Questa cosa qua in Olanda, in Belgio, in Francia, ma anche in Svezia e Finlandia, Paesi dove ho potuto volgere uno sguardo anche negli anni passati, è una differenza evidente, una differenza culturale nell'approcciarsi al lavoro. Poi non meravigliamoci dei risultati».


Questa è solo una delle dichiarazioni di Andrea Grammatica, direttore sportivo, rilasciate in esclusiva a NotiziarioCalcio.com. Per leggere l'intervista completa basta seguire questo link: https://is.gd/BV7GPF

Sezione: Attualità / Data: Lun 03 novembre 2025 alle 01:30
Autore: Francesco Vigliotti
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