Un’altra sconfitta, la terza consecutiva per la Triestina di Attilio Tesser, che al termine della gara contro la Pro Vercelli ha espresso tutta la sua amarezza per un momento che va ben oltre il campo. Il risultato finale di un match dominato per ampi tratti ha lasciato il tecnico con un profondo senso di ingiustizia e dispiacere che coinvolge l'intera realtà biancorossa.

L'analisi di Tesser parte dalla prestazione, giudicata positivamente: «Stavamo facendo noi» la partita, creando «grosse difficoltà ai nostri avversari» per oltre settanta minuti. Il rammarico è enorme, dato che la squadra «meritavamo molto più noi della Pro Vercelli». Tuttavia, questa superiorità non è stata convertita in reti, e qui risiede il problema principale: «Non abbiamo concretizzato».

La sintesi della disfatta, secondo l'allenatore, è semplice e spietata: «Nel calcio chi sbaglia poi paga». La Triestina ha avuto sei, sette "palle gol pulite, nitide," arrivando a tu per tu con il portiere avversario «tre volte». Il paradosso è che proprio la Pro Vercelli, pur commettendo anch’essa degli errori in fase difensiva, è stata cinica: «Loro però ci hanno castigato e noi no, la differenza sta tutta lì». Questa incapacità di capitalizzare è un difetto ricorrente che ha già compromesso risultati precedenti.

Tesser ha anche puntato il dito sugli errori difensivi che hanno portato ai gol avversari. In particolare, la rete subita su azione di ripartenza dopo un loro corner è un errore grave e già visto, come «era successo contro il Brescia da una punizione». Il gol del raddoppio, un tiro a pallonetto, è stato il colpo di grazia, un episodio tanto "casuale" quanto emblematico del momento.

Dall'arrivo del tecnico, il trend è negativo: dopo aver "rastrellato qualche punto," nelle ultime tre gare sono arrivati «zero punti», e Tesser non lo nasconde: «Le cose non vanno bene». La squadra, composta anche da «tanti ragazzini», è impegnata e «sta lottando e si sta impegnando», senza volersi rifugiare in nessun alibi, nonostante le assenze pesanti e prolungate, come quella di Vertainen, o la defezione dell’ultimo minuto di Faggioli. La triste realtà è che, pur avendo "comandato la partita a lungo," la squadra non ha raccolto nulla.

Il dolore di Tesser, tuttavia, non si limita al campo. Il tecnico ha espresso un forte e sentito «grande dispiacere per tutto», che va oltre la classifica. Dopo aver ringraziato la piccola decina di tifosi presenti, ha denunciato un grave episodio: dei pulmini avversari sono arrivati «a ridosso della nostra curva tendendo un agguato con dei bastoni ai nostri tifosi». Questo clima ostile, l'assenza della passione che la piazza di Trieste sa dare in casa e fuori, si somma al malumore generale: «Perché mancano i tifosi, perché manca il marchio, perché manca l’atmosfera... perché manca il risultato, questa la realtà».

Sezione: Serie C / Data: Lun 10 novembre 2025 alle 11:30
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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