Il Chieti sprofonda nella crisi dopo la sconfitta casalinga per 1-2 contro il Castelfidardo, fanalino di coda della Serie D. Al fischio finale, la squadra, alla prima del nuovo tecnico Silva, è stata duramente contestata dai tifosi, vedendo i colori neroverdi precipitare in zona playout. A raccontare le sue impressioni e a lanciare una sferzata durissima è stato il presidente Gianni Di Labio, intervenuto ai microfoni di Rete8.
Il numero uno del club non ha usato mezzi termini, puntando il dito senza esitazioni contro l'impegno dei componenti della rosa. L'accusa principale è la scarsa resa in campo: «I ragazzi in campo non rendono quello che devono rendere e sinceramente prenderemo delle dure decisioni».
Di Labio ha voluto immediatamente smontare quella che, a suo avviso, è solo una scusa accampata dai giocatori: il ritardo nel pagamento degli stipendi. Il Presidente ha infatti chiarito che il ritardo relativo al mese di settembre è di appena venti giorni, poiché le retribuzioni vengono erogate entro il quindici del mese. Inoltre, il club ha dato rassicurazioni chiare: «Mercoledì abbiamo assicurato ai ragazzi che avrebbero preso lo stipendio». Il Presidente ha ribadito l’estrema generosità della società, che non fa «mancare nulla, hanno di tutto e di più in questa società».
Per Di Labio, la giustificazione economica non regge in alcun modo. Al contrario, ha chiesto onore e rispetto per la maglia che indossano: «Non hanno secondo me nessun tipo di giustificazione, dovrebbero sudare la maglia: chi la indossa dovrebbe avere l’onore di indossarla». La conclusione è stata netta: «C’è chi non merita di indossarla».
Il passaggio più severo è giunto con una proposta shock, mirata a scuotere la coscienza di chi non onora i propri impegni. Il Presidente ha apertamente valutato la possibilità di schierare le giovanili, confrontando la loro dedizione con quella dei professionisti strapagati: «Sono convinto che forse vale la pena giocare con i ragazzi della Juniores, ci darebbero più soddisfazione di questi soggetti che prendono lauti stipendi e poi in campo non rendono quello che dovrebbero rendere, non sudano per la maglia del Chieti».
Di Labio ha concluso il suo sfogo lanciando un ultimatum definitivo alla squadra: il livello tecnico della rosa è ritenuto molto più alto di quello visto in campo contro il fanalino di coda, ma l'atteggiamento non è più tollerabile. Il messaggio finale è perentorio: «Non credo ce il livello della nostra squadra sia quello visto oggi in campo, penso che il livello sia molto più alto. O mettono la testa a posto o non giocheranno più con il Chieti: giocheremo con i ragazzi».
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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