Il Vado risponde sul campo con una prestazione di intensità e qualità, superando il Varese dopo un avvio di gara tutt’altro che semplice. Il tecnico biancazzurro, Roselli, si è mostrato provato ma estremamente soddisfatto al termine dell’incontro, mettendo in risalto la capacità di reazione della squadra, cruciale per consolidare la posizione in classifica.

«Non c’ho voce, ma non ce l’avevo neanche prima», ha esordito Roselli scherzando sulla sua condizione, ma entrando subito nel merito della prestazione. La sua soddisfazione è legata al carattere mostrato: «Sono molto soddisfatto perché quando una squadra al di là del risultato reagisce a uno svantaggio...». La situazione poteva precipitare: il Varese, infatti, avrebbe potuto segnare il 2-0. Invece, la reazione è stata dirompente: «La reazione, il modo di comportarsi di questi ragazzi ti dà grande fiducia perché sanno di non mollare mai». Il calcio, ha riflettuto il mister, è una coperta corta: quando gli avversari attaccano e lasciano spazi, «qualcosa ti lasciano e la verità è che quando invece il pallino ce l'hanno loro ti mettono in difficoltà».

Nonostante la sconfitta subita in settimana a Pistoia, e i timori di stanchezza, il Vado ha risposto con energia. «Sinceramente un po' di stanchezza l'ho vista soprattutto all'inizio, pochissimo brillante qualche qualche giocatore un po' in affanno», ha ammesso Roselli. Ma è stata la testa a guidare la svolta: «La reazione, ripeto, che è la testa che poi guida tutte le altre cose». La svolta è avvenuta quando la squadra ha compreso di poter far male agli avversari: «hanno capito dopo l'1-0 e dopo un altro un paio di occasioni del Varese che quando attaccavamo eravamo pericolosi, dunque quello ci ha portato poi a credere che potevamo ribaltarla».

Interrogato sulla soddisfazione per la risposta caratteriale della squadra, Roselli ha fatto riferimento a passati confronti interni, anche accesi, con alcuni giocatori. Ha spiegato che la sua metodologia mira a inculcare una mentalità di lavoro unitaria e professionale: «Ci sono dei ragazzi con delle abitudini secondo me che non sono perfette per fare i professionisti, non che non siano professionisti, hanno proprio un sistema di dire io faccio questo perché sono magari bravo a fare una cosa». Il suo obiettivo è ampliare la visione: «Invece noi dobbiamo ragionare come 20-25 giocatori, la società, i dirigenti, ecco se noi ragioniamo tutti così riusciamo a fare qualcosa». Il monito è chiaro: «Se siamo bravi, ma ognuno di noi guarda un po' il suo orticello, questo non succede». Roselli ha concluso che nel calcio, individualmente, non si vince nulla: «Prima compattare alcune cose, credere in alcune cose, e poi ognuno dimostra le sue qualità e qui ci sono».

Infine, sull'inizio di campionato clamoroso, con otto vittorie e un pareggio in nove turni, il tecnico mantiene i piedi per terra. Roselli ha ricordato che il Vado storicamente allestisce squadre forti: «Il problema al di là delle squadre, gli allenatori, tutti sicuramente meritevoli, c'era qualcosa che non quadrava perché? Perché non lottava fino alla fine per vincere». Questo è l'obiettivo fissato per la stagione: «Quello speriamo di fare noi quest'anno». Il monito finale è un avvertimento contro l'eccesso di fiducia, cruciale per una squadra in vetta: «Se qualcuno pensa che adesso perché le cose stanno andando benissimo sia qualcosa sia facile, saremmo già finiti, già adesso». Il calcio, conclude, è imprevedibile: «L'importante è capire che se non facciamo tutti i giorni, tutte le settimane, miglioramenti...».

Sezione: Serie D / Data: Lun 27 ottobre 2025 alle 13:15
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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