Il cammino del Messina in questa stagione di Serie D è senza dubbio una delle note più liete e inaspettate dell'intero panorama dilettantistico. Partito in nettissimo ritardo a causa delle note e complesse vicissitudini societarie, e con l'aggravante di una pesante penalizzazione iniziale di ben 14 punti, il club peloritano ha saputo compiere un'autentica impresa.
Dopo appena dodici gare di campionato, la squadra ha conquistato un bottino di 20 punti, riuscendo ad annullare il segno negativo in classifica. Se non fosse stato per questo severo handicap, gli uomini di mister Pippo Romano si troverebbero attualmente in piena lotta per le posizioni di vertice e per la promozione in Serie C.
Per tracciare un primo bilancio di questa entusiasmante cavalcata, noi di Notiziariocalcio.com abbiamo contattato Giovanni Martello, direttore sportivo del club, il cui annuncio, insieme a quello di mister Romano, risale allo scorso 27 agosto, con la stagione ormai alle porte.
«Stiamo vivendo questo momento con grande gioia, perché chiaramente siamo andati oltre le più rosee aspettative che si potevano fare. Tuttavia, abbiamo sempre avuto la profonda convinzione di poter provare a tentare questa impresa. Perciò, ora siamo molto contenti ma chiaramente abbiamo ben chiaro che, purtroppo, non abbiamo fatto ancora nulla. Non possiamo fermarci: non c'è da camminare, dobbiamo correre».
Sul girone I:
«È da quindici anni che lavoro nel Girone I; penso di essere il decano di questo raggruppamento, e ti confermo che in questo momento è un girone livellatissimo. Tutti possono vincere e perdere con chiunque. Credo che, al di là delle annate in cui ci sono state corazzate fuori categoria come Bari o Palermo, sostanzialmente il Girone I sia stato sempre così: tosto, con piazze importanti e di blasone, dove conquistare punti è sempre difficoltoso con chiunque».
Sulla rosa e l'importanza del gruppo:
«Farei un torto a qualcuno parlando di singoli. Mi sento un privilegiato e onorato di avere dei ragazzi veramente tutti eccezionali, dal primo all'ultimo, dal più giovane al più anziano. L'esperienza mi ha portato a capire che, nel calcio, puoi fare ciò che vuoi tatticamente e allenarti quanto vuoi, ma senza un gruppo coeso, con un unico obiettivo, non si va da nessuna parte. Noi siamo stati bravi ad assemblare una rosa che non ha mai pensato all'io ma al noi, all'interesse esclusivo del club. Un gruppo di ragazzi che, nelle difficoltà, non ha mai cercato alibi, non ha mai pensato al problema, ma invece si è rimboccato le maniche e ha pensato esclusivamente a cercare di fare il bene del Messina».
Prossima sfida contro il Savoia:
«Abbiamo iniziato un trittico di partite veramente molto impegnative. Prima la Vibonese, poi la Gelbison e questa domenica arriva il Savoia: tutte squadre costruite per stare nelle zone nobili della classifica. Il Savoia è una squadra forte, sarà una partita dura; noi l'affronteremo con la solita umiltà e abnegazione. È chiaro che il nostro pubblico ci darà come sempre un grosso aiuto e noi cercheremo di dare gioie anche a loro, se le meritano dopo tante sofferenze vissute».
La Serie D va verso una riforma: otto gironi, con una promozione tramite i playoff. Cosa ne pensa a riguardo?
«Finalmente, era ora! La D è l'unico campionato in Italia dove vince solo la prima classificata. Penso che una sola promozione tramite i playoff nazionali sia ancora poca roba, ma è già un segnale. Penso che sia una cosa molto positiva».
Considerazioni finali:
«Voglio concludere con una mia osservazione: vorrei dire che ce la metteremo tutta. In questo momento, Messina è una bella favola per come siamo ripartiti, per tutto ciò che la gente sa. Noi tutti cercheremo, fino all'ultima goccia del nostro sudore, di far avere un lieto fine a questa favola».
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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