La vittoria per 3-2 del Pompei sul difficile campo del Fasano, squadra che deteneva meritatamente la vetta della classifica, è stata un’autentica prodezza. Un risultato che l'allenatore Mister Fusco ha accolto con grande soddisfazione, analizzando i motivi che hanno permesso alla sua formazione di espugnare il campo della capolista in una gara al cardiopalma.
Fusco ha descritto l'esito come «un’impresa diciamo eh sperata all'inizio», pur riconoscendo la notevole caratura degli avversari. Era consapevole di affrontare una squadra «forte meritatamente prima in classifica», ma ha voluto immediatamente tributare onore ai suoi atleti, definiti senza esitazioni «straordinari» per l'impegno e la resistenza dimostrati.
Il nodo cruciale della prestazione, come rivelato dal tecnico, risiede in un imperativo mentale lanciato ai ragazzi prima del fischio d'inizio: l'obbligo di giocare con coraggio. Fusco ha spiegato che la sfida non poteva essere affrontata con un approccio remissivo. «gli ho detto ai ragazzi prima della partita di avere coraggio perché se non avevamo coraggio venivamo qua a fare la vittima sacrificale», ha chiosato, sottolineando la necessità di proattività.
La squadra ha risposto presente, mettendo in campo le proprie migliori risorse tecniche e tattiche, realizzando una performance di alto livello: «hanno giocato a calcio per quello che sono ad oggi le nostre possibilità e l'hanno fatta hanno fatto una grande partita con coraggio». L'allenatore ha anche notato che i soli frangenti di difficoltà si sono manifestati proprio nei momenti in cui i giocatori hanno lasciato spazio alla titubanza: «quelle volte che hanno avuto paura siamo andati in difficoltà».
Il secondo tempo, in particolare, è stato caratterizzato da una vera e propria "sfacciataggine" tattica. Il Pompei è apparso costantemente votato all'offensiva sin dalle prime battute della ripresa, ignorando lo status dell'avversario. Fusco ha difeso con vigore questa scelta, inquadrandola come una precisa «idea di calcio».
L'approccio offensivo non è stato casuale, ma una scelta pragmatica per evitare di cadere vittime della qualità individuale del Fasano. Secondo il mister, ritirarsi in difesa sarebbe stato un errore fatale, data la pericolosità degli avversari. «se venivi qui a Fasano a non fare calcio a difenderti solo delle individualità il Fasano troppo importanti per questa categoria», ha concluso, rafforzando l'idea che, contro certi calibri, l'audacia e l'azione siano la migliore forma di difesa.
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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