La cavalcata vincente dell’ASD Pianura verso il calcio professionistico si è conclusa in maniera entusiasmante, con il certo ripescaggio in Lega Pro, con la prossima partecipazione al Campionato Nazionale di C2. Ieri era l´ultimo giorno per potersi iscrivere al prossimo campionato di Lega Pro e, a quanto risulta dalle carte federali, sono ben otto le squadre che non si sono iscritte: Perugia, Gallipoli, Mantova, Rimini, Pescina, Scafatese, Itala San Marco e Monopoli e sette quelle che hanno presentato l´iscrizione ma non le fidejussioni: l´Arezzo, il Foggia, la Cavese, il Marcianise, la Salernitana, il Legnano e la Pro Vercelli ma che comunque avranno tempo fino all´8 luglio per regolarizzare la propria iscrizione nella piena consapevolezza di partire con un punto di penalizzazione. Fin qui le buone notizie che riempiono di orgoglio un intero quartiere, anche se dovrebbe essere l’intera città di Napoli a gioire per l’accesso nel calcio che conta di un’altra squadra cittadina, ma così non è; Pianura perde il calcio! Per le strade del quartiere non si gioisce, ci si rammarica, tutti, tifosi e non, si chiedono perché non potranno vedere il Pianura a Pianura. Solitamente, quando si conclude un’esperienza, di qualunque natura essa sia, è consuetudine stilare un bilancio per comprendere i meriti di ciascuno: questo è quello che intendo fare in questa sede, come cronista e come ex sportivo piaurese. Innanzitutto un plauso particolare spetta ai giocatori, che, impegnandosi con dedizione e tenacia, hanno raggiunto il tanto agognato obiettivo della promozione seppur ai play off, contro tutti i gufi, e le serpi in seno e non, ed i mille ostacoli disseminati sul loro cammino; un traguardo, ad un certo punto del campionato, e soprattutto dopo la trasferta di Carpi, quasi insperato. Ovviamente non posso che congratularmi in primis con Lino, Antonio, Francesco e Armando Cafasso, presidenti i primi due e, per continuità filiale, vicepresidenti i secondi, che con certosina pazienza hanno saputo suscitare nei ragazzi non solo la giusta motivazione per raggiungere la promozione, ma anche tranquillità, equilibrio, e fiducia: doti umane importanti al pari di quelle atletiche. E poi Mister Gargiulo ed il suo staff tecnico, lo staff medico e tutti i volontari, senza la collaborazione dei quali nessun traguardo sarebbe stato raggiunto. Ringrazio personalmente gli sparuti ed a volte spaesati tifosi, che ogni domenica hanno sofferto e gioito alle partite, dimostrando un forte senso di attaccamento ai colori sociali ed al nostro quartiere, che dalle poche decine iniziali sono diventati oltre mille, nell’ultimo sfortunato esodo in quel di Chieti per la finale con il Matera. Ci sono ancora tante cose che vorrei ancora dire e che potrebbero essere fatte per migliorare la –seppur appagante- situazione attuale: solo per portare alcuni esempi, avere finalmente la disponibilità di un impianto sportivo a norma. Ma ciò è un sogno e i sogni difficilmente si avverano. Quella che conta è la realtà, e la realtà ci dice che a Pianura non esiste uno stadio per poter partecipare alla Lega Pro. Di chi è la colpa dicevo, la colpa è un po’ di tutti, della politica che, tranne qualcuno, ha fatto solo passerella approfittando del palcoscenico che una squadra vincente poteva loro offrire; della società civile, che ha sempre guardato dall’alto in basso, salvo poi salire sul carro dei vincitori, chi fa sport per raggiungere traguardi importanti; dei livelli federali, che hanno posto ostacoli sempre più difficili da superare ad una società che in sei anni è passata dalla prima categoria alla C2; in poche parole la colpa è di tutti coloro che non hanno creduto possibile quanto fatto dal Pianura. La vita mi ha insegnato che a tutto viene dato il giusto valore e tutto viene apprezzato quando lo si perde. Oggi Pianura, anzi Napoli, ha perso una grossa occasione, quella di veder giocare una squadra vincente sul proprio territorio. Ma una speranza c’è! Anche se giocherà su qualche altro campo di calcio il Pianura continuerà a chiamarsi Pianura e allora dico a tutti; Pianuresi e non, politici e non, appartenenti a tutte le realtà sociali, culturali, religiose: lavoriamo tutti nella direzione di riportare, quello che è oramai un patrimonio di tutti, il calcio che conta nel nostro quartiere. Lavoriamo tutti affinchè venga costruito uno stadio a Pianura.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 02 luglio 2010 alle 21:39 / Fonte: Giustino Ciccone
Autore: Maria Lopez
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