La seconda pausa del campionato di Serie B si è conclusa senza il terremoto di panchine che molti osservatori avevano previsto. Contrariamente alle attese, che vedevano numerose posizioni tecniche a rischio, soltanto due club hanno deciso di operare un cambio alla guida: l'Empoli e la Sampdoria. Una situazione che testimonia come, nonostante le difficoltà, la maggior parte delle dirigenze abbia scelto la linea della continuità.

L'Empoli ha aperto le danze degli avvicendamenti, sollevando dall'incarico Guido Pagliuca e richiamando Alessio Dionisi, che aveva già guidato i toscani nella stagione 2020-2021. La scelta della società azzurra rappresenta il primo esonero della stagione in corso, un cambio che tuttavia non è arrivato nell'immediato post-sosta, segno che la decisione era probabilmente maturata già da tempo.

Immediata è stata invece la reazione della Sampdoria, che non ha atteso oltre dopo la sconfitta contro la Virtus Entella. Il risultato negativo è costato la panchina a Massimo Donati, con la dirigenza blucerchiata che ha nuovamente optato per quella che viene definita un' "operazione nostalgia", ripercorrendo una strategia già adottata nella precedente annata. La scelta era inizialmente caduta su Salvatore Foti, ma l'assenza del patentino necessario per guidare la squadra ha rappresentato un ostacolo insormontabile. La soluzione è arrivata con la nomina di Angelo Gregucci, che potrà comunque avvalersi della collaborazione dello stesso Foti e di Nicola Pozzi all'interno del proprio staff tecnico.

Oltre a questi due cambiamenti effettivi, la prima giornata successiva alla sosta – quella che ha segnato il destino di Donati – sembrava preludere ad altri interventi drastici. Invece, probabilmente anche a causa della ravvicinata presenza del turno infrasettimanale, le altre posizioni critiche sono rimaste invariate, almeno per il momento.

In casa Bari la situazione resta tesa. Fabio Caserta si trova a dover gestire una squadra che la società ha deciso di mandare in ritiro, segnale inequivocabile di un momento complicato. Il tecnico è chiamato a un'inversione di tendenza urgente per dare continuità a un gruppo che fatica a trovare la propria identità tattica e caratteriale.

Anche Alberto Aquilani a Catanzaro si trova di fronte a una sfida importante: l'allenatore deve riuscire a sbloccare una squadra che non riesce a esprimere il proprio potenziale, in una fase della stagione in cui ogni punto può fare la differenza per gli obiettivi prefissati.

Il caso più emblematico è però quello dello Spezia. La gestione della posizione di Luca D'Angelo ha sollevato perplessità tra gli addetti ai lavori. Dopo la sconfitta contro il Cesena, l'allenatore sembrava ormai destinato all'esonero, tanto che la dirigenza ligure aveva avviato contatti con altri tecnici per individuare il successore. Tuttavia, le risposte negative ricevute dai profili sondati hanno portato a un clamoroso dietrofront, con la conferma di D'Angelo sulla panchina. Una decisione che fa emergere il concetto di "fiducia a tempo", un approccio che rischia di risultare controproducente in situazioni già di per sé complicate. Come sottolineato dagli osservatori, nei progetti sportivi la scelta dovrebbe essere netta: o si ripone piena fiducia nel tecnico oppure si cambia, senza vie di mezzo che creano incertezza nell'ambiente.

Diversa la situazione al Monza, dove Paolo Bianco è stato confermato al proprio posto. In questo caso, le voci di un possibile cambio sembrano essere state alimentate più da indiscrezioni e speculazioni che da reali intenzioni della società. Le voci di un possibile avvicendamento appaiono ora come semplici rumors privi di fondamento concreto.

Sezione: Serie B / Data: Mer 22 ottobre 2025 alle 14:45
Autore: Elena Carzaniga
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