Dalla massima serie italiana ai campi di Seconda Categoria. Una traiettoria che potrebbe sembrare paradossale, ma che in realtà racconta una storia di attaccamento profondo alle proprie radici e di responsabilità sociale. Fabiano Parisi, difensore della Fiorentina, ha scelto di assumere la presidenza del Serino, la squadra di calcio del suo paese natale in provincia di Avellino, dando avvio a un ambizioso progetto di rilancio della società biancazzurra.
La decisione del calciatore, soprannominato il "Pendolino di Serino" per la sua velocità sulle fasce, rappresenta molto più di un semplice investimento economico. Si tratta di un'operazione che affonda le radici nel legame viscerale con il territorio che lo ha visto crescere e muovere i primi passi nel mondo del calcio, prima che la sua carriera lo portasse ai vertici del calcio professionistico.
Il Serino ha vissuto anni difficili, culminati nel drammatico epilogo del 2019, quando il fallimento ha spazzato via decenni di storia calcistica locale. Proprio in quella stagione si consumava un contrasto stridente di destini: mentre il club irpino affondava, Parisi iniziava la sua ascesa con l'Avellino in Serie D, un percorso che lo avrebbe portato, passo dopo passo, fino ai palcoscenici della Serie A e al trasferimento alla Fiorentina.
Ora quella parabola sembra compiere un movimento circolare, ricongiungendosi idealmente al punto di partenza. Il terzino ha deciso di mettere a disposizione del Serino non solo risorse economiche, ma anche tempo ed energie, coinvolgendo la sua famiglia in un'operazione che assume i contorni di un vero e proprio progetto comunitario.
L'iniziativa di Parisi non è rimasta isolata. Il Comune di Serino ha risposto concretamente all'impegno del calciatore, avviando un piano di riqualificazione dell'impianto sportivo che ospiterà le partite della squadra. Un segnale importante della volontà delle istituzioni locali di sostenere la rinascita calcistica del territorio, riconoscendo nel progetto un valore che travalica l'aspetto puramente sportivo.
La sinergia tra l'investimento privato del giocatore e il supporto pubblico dell'amministrazione comunale crea le premesse per una rinascita strutturata e sostenibile, che possa andare oltre l'entusiasmo iniziale e costruire solide fondamenta per il futuro.
Il club ha accolto l'arrivo del nuovo presidente con un comunicato carico di orgoglio ed emozione: "È già stato annunciato dalla stampa, ma non poteva mancare il nostro post! Ad una grande squadra, con un grande staff tecnico e dirigenziale, non poteva che esserci un grande presidente: Fabiano Parisi".
Parole che esprimono la consapevolezza di poter contare su una figura che incarna perfettamente lo spirito della società: un atleta che ha raggiunto i massimi livelli professionistici senza dimenticare le proprie origini, anzi scegliendole come punto di ripartenza per un nuovo capitolo della sua vita.
L'operazione portata avanti da Parisi assume una valenza che supera abbondantemente i confini del calcio dilettantistico. In un'epoca in cui il calcio professionistico viene spesso percepito come distante dai territori e dalle comunità locali, il gesto del terzino viola rappresenta un controtendenza significativa.
Scegliere di investire nella Seconda Categoria quando si milita in Serie A costituisce un messaggio potente sulla possibilità di restituire qualcosa alla comunità che ha contribuito alla formazione di un atleta. Non si tratta di beneficenza, ma di un coinvolgimento diretto e personale in un progetto che ha come obiettivo la ricostruzione di un tessuto sociale attraverso lo sport.
La carriera di Parisi testimonia una scalata costante e meritata. Partito dall'Avellino in Serie D, ha saputo conquistarsi spazio e visibilità fino ad arrivare all'attenzione delle società di massima serie. Il trasferimento alla Fiorentina ha rappresentato la consacrazione definitiva di un percorso fatto di sacrifici e determinazione.
Ora il "Pendolino" sceglie di affiancare alla sua carriera da professionista un nuovo ruolo, quello di presidente di una società dilettantistica, con tutte le responsabilità e le sfide che questa posizione comporta. Una doppia vita che richiederà energie e dedizione, ma che Parisi ha scelto di abbracciare con lo stesso entusiasmo che lo caratterizza sul campo.
Sebbene i dettagli del progetto tecnico e organizzativo non siano ancora stati resi noti nei particolari, l'ambizione è chiara: ricostruire dalle fondamenta una società che possa rappresentare un punto di riferimento per il territorio. La presenza di uno staff tecnico e dirigenziale qualificato, come sottolineato nel comunicato ufficiale, lascia intendere che l'approccio sarà serio e strutturato.
La Seconda Categoria rappresenta il punto di partenza, ma il sogno potrebbe portare più in alto, seguendo un percorso di crescita graduale che privilegi la solidità alla fretta, la programmazione all'improvvisazione.
Fabiano Parisi aveva lasciato Serino da giovane calciatore in cerca di un'opportunità. Ritorna da protagonista della Serie A, ma con la stessa passione e lo stesso attaccamento alla maglia che aveva caratterizzato i suoi inizi. Un cerchio che si chiude, ma che al tempo stesso si apre verso nuove prospettive.
Il suo esempio potrebbe rappresentare un modello per altri calciatori professionisti, dimostrando che il successo individuale può e deve dialogare con la responsabilità verso le comunità di origine. In un mondo del calcio spesso criticato per il suo distacco dalla realtà sociale, iniziative come questa rappresentano un segnale incoraggiante.
Il "Pendolino di Serino" ha quindi cambiato binario, ma non velocità. L'entusiasmo resta immutato, semplicemente indirizzato verso una nuova meta: la rinascita del calcio nella sua città, un sogno che ricomincia con una maglia diversa, ma con lo stesso cuore.
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