La dodicesima giornata del campionato di Serie D, girone F, ha consegnato all'Aquila 1927 una vittoria netta per 3-0 contro il Fossombrone. Tuttavia, per Mister Michele Fucili, la soddisfazione per i tre punti ottenuti va ben oltre il tabellino finale. Ai colleghi della stampa, nella sala del Gran Sasso, il tecnico ha offerto una lettura profonda e matura della prestazione, inquadrandola in una settimana particolarmente ardua, carica di confronti e tensioni.
Il Mister ha subito chiarito che la gara non era affatto scontata. Reduce da una "seconda partita" tosta giocata in settimana, l'incontro odierno portava con sé una certa "pesantezza," rendendo l'impresa tutt'altro che semplice. Fucili ha ribadito i capisaldi della sua filosofia calcistica, indipendentemente dal blasone: "Se non si soffre, come abbiamo fatto oggi, si lotta e tutti si va per la stessa direzione, poi resta difficile anche poter esaltare le qualità dei singoli." In un campionato complesso come la Serie D, l'applicazione, la dedizione e la sofferenza collettiva sono il presupposto indispensabile per far emergere il talento individuale, che pure, come ha riconosciuto il tecnico, non manca in rosa.
Per Fucili, l'incontro nascondeva anche una sfumatura particolare, dettata dal passato: affrontare il Fossombrone, club al quale è legato da trascorsi sportivi, ha rappresentato un momento "particolare" e piacevole, grazie all'incontro con "tante persone che conosco bene." Tuttavia, l'aspetto emotivo è stato presto messo da parte quando l'arbitro ha fischiato l'inizio, concentrando tutte le energie sugli imperativi del campo.
Il successo contro il Fossombrone ha rappresentato la risposta che la squadra doveva dare a sé stessa, dopo i problemi e gli episodi negativi della settimana precedente. "La chiave" per sbloccare la squadra, secondo Fucili, è stata la schiettezza e il lavoro: "Co i ragazzi ci siamo guardati in faccia tante volte questa settimana," ha confessato, evidenziando la necessità di elaborare gli eventi che avevano causato dispiacere. La soluzione non è stata trovata in chissà quale innovazione tattica, ma nel ritorno alle fondamenta: "Col lavoro e con l'essere gruppo, essere squadra, sacrificarsi l'uno per l'altro, saranno questi i concetti." Il tecnico ha concluso che, alla fine, il gruppo ha fatto "quello che si fa sempre," ma con uno "spirito... positivo."
A livello tattico, la scelta di schierare un tridente decisamente offensivo con Banegas, Di Renzo e Sparacello è stata dettata dalla necessità di mettere in campo giocatori di "certa personalità," essenziale per una gara che "non lo era assolutamente scontata." Nonostante la vocazione offensiva, Fucili ha tenuto a precisare che gli attaccanti avevano precisi "compiti di squadra." Un esempio lampante è stato il ripiegamento di Banegas, soprannominato "il Pocio," che è tornato a ricoprire anche compiti difensivi: "Vedere il Pocio insomma tornare a fare anche il difensore da come allenatore mi dà sicuramente soddisfazione."
Il tecnico ha poi riservato una menzione d'onore a Luca Di Renzo, che è sceso in campo pur "non doveva neanche giocare perché ha un problema," evidenziando lo "spirito" di sacrificio richiesto al gruppo.
Particolare attenzione è stata dedicata ai nuovi innesti e a chi ha saputo aspettare il proprio turno. Il neo-arrivato, Dampa Danagom, ha mostrato subito le sue caratteristiche, portando "corsa e... sacrificio." Fucili ha frenato le eccessive aspettative sul singolo, sottolineando che non spetta a lui risolvere da solo tutti i problemi, ma si è calato "benissimo nella partita," e la sua presenza "ci tornerà utile."
Oltre ai titolari, la disponibilità e la prontezza di chi ha giocato meno hanno fatto la differenza. Giocatori come Giorgio e Corigliano, solo per citarne alcuni, si sono "fatti trovare pronti."
Infine, Fucili ha elogiato il difensore Thomas, su cui si erano diffuse diverse voci riguardo il suo rendimento e il suo ruolo tattico. Il Mister, pur non conoscendolo da tempo, ha trovato in lui "un ragazzo serio" che si è sempre allenato "nella maniera giusta." Dopo averlo chiamato in causa, Fucili ha avuto la conferma delle sue qualità: "Si è fatto trovare pronto, è un giocatore che secondo me ci può dare una grossa mano." La sua performance, svolta al fianco del capitano, è stata una piacevole conferma e dimostrazione che "la differenza la fa sempre la domenica."
L'aspetto che più ha soddisfatto l'allenatore è stata la capacità della squadra di non abbassare mai la guardia, anche sul 3-0. Dopo aver sbloccato il risultato ed essersi in parte "lasciati un po' più andare," i ragazzi hanno dimostrato "maturità," non consentendo "mai rialzare la testa all'avversario." La chiusura del Mister, infatti, è un messaggio di consapevolezza per il gruppo: "La maturità è questa: le partite non è perché sta 3-0 si pensa che siano chiuse, bisogna tenerle lì e fino alla fine abbiamo... lottato." Un approccio che ha portato non solo i tre punti, ma anche un meritato momento di distensione: "adesso ci godiamo solo 48 ore un minimo di pace fino a martedì."
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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