La vittoria ottenuta contro il Trapani ha restituito un’atmosfera di ritrovata serenità all’interno dell’ambiente Potenza, rilanciando il cammino in classifica dei rossoblù in un campionato estremamente competitivo.
Nel post-gara, mister De Giorgio ha offerto un’analisi lucida e profonda, focalizzandosi non solo sugli aspetti tecnico-tattici della sfida, ma soprattutto sul cruciale recupero psicologico della squadra nelle ultime settimane.
L’allenatore ha esordito elogiando la prestazione, con particolare riferimento al primo tempo: «Potevo fare uno step per volta con i cambi, ho osato un po’ e l’infortunio di Ghisolfi ci ha costretti a rimanere dieci minuti senza slot disponibili. Per il resto, credo che abbiamo fatto un’ottima partita: primo tempo eccellente, buon calcio, creando e subendo poco». Nonostante l’infortunio di Ghisolfi abbia complicato la gestione delle sostituzioni, l'allenatore ha ribadito l'eccellenza della manovra e la tenuta difensiva mostrata.
Uno degli aspetti più cruciali toccati da De Giorgio riguarda il superamento delle difficoltà mentali che avevano attanagliato il gruppo. Il tecnico ha rivelato di essersi volutamente estraniato dal rumore esterno, senza leggere o ascoltare nulla, nemmeno la conferenza del nuovo direttore, per "restare lucido e continuare a lavorare seriamente" e non "gettare la spugna".
La svolta è arrivata dopo un breve periodo di riposo: «Abbiamo dato due giorni liberi e da martedì ho rivisto uno spirito diverso: giocatori più liberi, che osano la giocata». Questo cambio di prospettiva si è manifestato anche in allenamento, dove la squadra è tornata a tirare in porta "con scioltezza, cosa che non succedeva da settimane", a riprova che i ragazzi si siano "liberati mentalmente".
Il tecnico è tornato anche sulla recente sconfitta di Cava, definendola uno "scivolone" che ha impedito alla squadra di salire in classifica per la quinta volta. Ha sottolineato la necessità di una crescita in termini di personalità: "al primo errore non dobbiamo mollare".
De Giorgio ha spiegato la scelta di rimodulare il sistema di gioco per favorire la riconquista avanzata, elemento chiave nel loro successo: «L’anno scorso abbiamo segnato 16 gol da riconquista medio-alta. Con il 3-5-2 arretri un esterno e diventi più passivo. Ora abbiamo rimodulato il sistema: il 3-5-2 diventa spesso 3-4-3 in pressione. È la nostra forza e dobbiamo continuare su questa strada».
Anche la fase difensiva è stata curata con maniacale attenzione, con la "concentrazione... altissima" dimostrata anche quando la squadra è rimasta in inferiorità numerica. Le "scalate" difensive sono state incredibili, dimostrando il lavoro intenso svolto su questo aspetto.
Riguardo la scelta tecnica di lasciare Alastra in panchina, De Giorgio ha spiegato la sua filosofia: "quando un ragazzo lo vedo meno sereno, preferisco farlo respirare", applicando lo stesso principio usato con Novella l’anno scorso. L’estremo difensore "si era sentito in colpa per alcuni episodi". Sulla fascia di capitano, ha chiarito che Fabrizio "resta il capitano", e se non gioca, la fascia passa a un altro, ma "le gerarchie interne non cambiano".
Il tecnico ha confermato la fiducia in Ghisolfi, la cui fisicità e capacità di giocare sono state decisive in questa gara. Ha ricordato che la crescita di un giovane passa attraverso alti e bassi: "Fa parte della crescita. Oggi avevo bisogno di struttura e centimetri: Ghisolfi ti dà fisicità e sa giocare. Se trova continuità fisica, diventa un valore aggiunto".
Estremamente positive sono state anche le prime impressioni sul nuovo direttore sportivo: «È una persona seria, con esperienza, ma ciò che mi ha colpito è la sua intelligenza». Il nuovo dirigente "trasmette serenità" e affronta i problemi "con calma e dialogo", denotando modi di lavorare affini a quelli del tecnico.
De Giorgio ha infine messo in guardia il Potenza circa l’equilibrio del campionato, un torneo dove "non c’è partita facile" e dove compagini come Salernitana, Catania, Benevento, Trapani, Cosenza, Crotone, Casarano, e Casertana sono tutte attrezzate. Per emergere, sarà decisivo "mantenere equilibrio e avere continuità". Il messaggio finale è un richiamo all'identità: «Possiamo perdere 1–0 o 3–0, ma dobbiamo andare a fare il Potenza. È ciò che vogliono i ragazzi e ciò che chiede la nostra gente».
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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