La Fidelis Andria torna a ruggire nel proprio feudo, lo stadio "Degli Ulivi", riconquistando il sapore della vittoria dopo un digiuno di tre giornate. Il successo per 2-1 contro un'ottima Afragolese è arrivato grazie alla rete del solito, decisivo, Marquez e al primo sigillo stagionale di Lias Montero.
Al termine dell'incontro, il tecnico dei biancazzurri, mister Scaringella, ha commentato la prestazione con parole cariche di soddisfazione e orgoglio per lo spirito dimostrato dalla sua squadra.
«È stata una vittoria fortemente voluta» ha dichiarato Scaringella nel post-partita. L'allenatore ha subito messo in luce la difficoltà dell'avversario affrontato: «Giocare contro l’Afragolese non è semplice perché sono uno dei migliori attacchi del campionato.». Nonostante il dispiacere per la perdita precoce di Barberini a inizio match, il mister ha lodato la reazione dei suoi uomini: «Peccato aver perso subito Barberini, ma i ragazzi hanno reagito con grande carattere».
Ciò che rende questo successo ancor più significativo è il contesto di emergenza in cui è maturato. La Fidelis è infatti martoriata da assenze e problemi fisici che si trascinano sin dall'inizio della stagione. A rendere il quadro ancora più complicato, si è aggiunto l'infortunio muscolare che ha fermato Allegrini durante il riscaldamento, costringendo Ronchi a rientrare subito tra i titolari.
«Abbiamo dovuto fare a meno di Banse, Amoabeng, Leveque, Allegrini in riscaldamento, Barberini a inizio gara e diversi ragazzi che hanno contusioni importanti» ha elencato Scaringella, sottolineando come la tenacia della squadra abbia prevalso sulla sfortuna. «Nonostante tutto questo – ha proseguito il tecnico – la squadra ha dimostrato grande carattere.».
Scaringella ha poi voluto rispondere implicitamente alle aspettative eccessive che circondano il club, richiamando la realtà del campo. «Molti pensano che l’Andria debba vincere facilmente, come se in campo ci fosse il Barcellona o fosse allenata da Guardiola». La replica del mister è stata decisa: «Ma non siamo il Barcellona e io non sono Guardiola: abbiamo però una grande forza di volontà, carattere, applicazione e ambizione, e questo va sottolineato.». Una dichiarazione che rimarca la necessità di valutare l'impegno e i risultati della squadra in base alle sue reali risorse e non a paragoni irrealistici.
Un capitolo a parte è stato dedicato dal tecnico al sostegno incessante del pubblico, vero e proprio dodicesimo uomo in campo, capace di sostenere i biancazzurri in ogni situazione. «La curva è fenomenale, non mi stancherò mai di ripeterlo. Ci trascina nei momenti di difficoltà con la sua voce, e i ragazzi lo percepiscono» ha chiosato il mister, riconoscendo l'importanza vitale del tifo andriese.
Infine, Scaringella ha toccato un punto debole emerso anche in questa sfida: le disattenzioni difensive che costano care. «Abbiamo subito gol per una piccola disattenzione, come già accaduto domenica scorsa e anche a Fasano». L'allenatore ha identificato un problema di mentalità da risolvere con urgenza: «È un periodo in cui basta abbassare per qualche minuto il livello di concentrazione e veniamo puniti. Su questo dobbiamo ancora crescere.». Nonostante il momento di grande felicità per i tre punti ritrovati, il tecnico invita dunque a non abbassare la guardia, sottolineando che il percorso di crescita della squadra è ancora in corso.
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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