L'ottavo risultato utile consecutivo del Trento, un convincente 3-1 sull'Ospitaletto, ha portato in dote non solo tre punti che proiettano i Gialloblù nella zona alta della classifica, ma soprattutto la conferma di una maturazione tattica e mentale. In sala stampa, il tecnico Luca Tabbiani ha espresso una soddisfazione palpabile.

«Sono contento perché abbiamo approcciato molto bene», ha esordito Tabbiani, sottolineando che, al di là del gol iniziale, la squadra ha dato fin da subito la «sensazione […] di voglia di prendere la partita in mano». La squadra ha continuato a spingere anche dopo il doppio vantaggio, prendendo qualche contropiede che, paradossalmente, è piaciuto all'allenatore: «Mi piace paradossalmente perché vuol dire che abbiamo continuato a fare le cose che sappiamo fare».

L'unico rammarico tattico riguarda la gestione degli ultimi minuti, quando la squadra, anche per l'alta intensità mantenuta fino a quel momento, è calata: «La partita è diventata confusionaria e noi dovevamo un po' cambiare stile, cercare di essere un po' più a fare cose diverse». Il gol subito è una piccola macchia, ma la prestazione nel suo complesso è stata eccellente.

Il dato più importante per il tecnico non è la singola vittoria, ma la crescita del gruppo. Dopo un periodo iniziale in cui, come da lui stesso stimato, servono circa «una decina di partite» per creare una vera identità, la squadra ha finalmente trovato il suo equilibrio: «La sensazione che abbiamo adesso una buona identità la dobbiamo mantenere e cavalcare». Questa identità, unita all'organizzazione, permette di sopperire alle assenze e fa sì che le «individualità dei singoli che abbiamo, che sono di ottimo livello, riescano a esprimersi al loro massimo e fanno divertire la gente».

Tabbiani ha sottolineato che la rosa attuale, ricca di giovani, presenta margini di miglioramento superiori rispetto alla stagione precedente: «Questa squadra secondo me ha rispetto per dire all'anno scorso margini di miglioramento perché abbiamo tanti giovani che più partite fanno meglio lavorano». Questi ragazzi, ha specificato, «hanno grandissime qualità, hanno un grande futuro davanti».

Nonostante l'entusiasmo, un aspetto frena la serenità del tecnico: la lunga scia di infortuni, definiti "strani" e anomali, come «lussazioni, rotule, menisco e crociato». Anche nella gara odierna si sono registrati due stop, quelli di Maffei e Mage, che costringono il tecnico a lavorare con «pochi giocatori». La situazione di Maffei è la più delicata: «Ha in quel ginocchio lì qualcosa si è fatto, speriamo nulla di eccessivamente grave», ma il crociato «sembra che sia a posto». Mage, invece, sembra aver subito un problema muscolare.

Nonostante le difficoltà, la mentalità è chiara: l’atteggiamento è la «base al di là della qualità tattica». I ragazzi hanno sempre avuto l'attitudine giusta, e ora, pur continuando a lavorare con l'obiettivo di ridurre gli errori, la squadra non sta pagando dazio: «Siamo contenti, dobbiamo continuare a lavorare e sapere che abbiamo margini di miglioramento». L’obiettivo è non guardare la classifica ma «lavorare per arrivare alla fine e giocarci partite importanti».

Sezione: Serie C / Data: Lun 10 novembre 2025 alle 19:15
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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