Il tecnico del Foggia, mister Barilari, si è presentato in sala stampa visibilmente combattuto tra l'apprezzamento per lo sforzo dei suoi e l'amarezza per un risultato che non smuove la classifica in modo soddisfacente.
La conferenza post-partita contro il Benevento si è aperta con una richiesta diretta ai presenti: l'allenatore rossonero ha espresso "tanta curiosità di venire in conferenza per sentire anche il vostro parere", un modo per confrontare le proprie impressioni sulla gara.
Nonostante l'esito finale, Barilari ha confermato di aver assistito a "una buona prestazione dei ragazzi" ed è stato lieto che anche i giornalisti avessero percepito la medesima sensazione positiva. Tuttavia, la sua soddisfazione è rimasta monca, frenata dalla realtà del campionato: "Non sono soddisfatto perché guardo la classifica e so dove siamo," ha ammesso con onestà. L'aspetto cruciale è stato comunque l'impegno: "Come impegno è stata una partita ottima". Il tecnico ha voluto inoltre dedicare un pensiero ai suoi atleti spesso finiti nel mirino della critica, sottolineando che "ci sono calciatori criticati che hanno dato vita e anima" sul terreno di gioco.
Uno dei nodi cruciali del match è stato l'improvviso cambio di scenario tattico e mentale causato dall'espulsione prematura. Giocare in dieci uomini dopo appena trenta minuti di gioco è stato un ostacolo insormontabile, che ha provocato una "noia terribile" nell'allenatore. Barilari ha analizzato anche gli eccessi di foga, citando episodi di gioco ritenuti borderline. La squadra ha effettuato "tante scivolate pericolose," un atteggiamento rischioso che ha richiamato alla mente il celebre adagio dell'ex tecnico Mazzone: "difensore scivoloso, difensore pericoloso".
Il pressing forsennato, sebbene apprezzato per la volontà, ha superato i limiti della strategia accettabile. L'allenatore ha menzionato in particolare l'iniziativa di un suo giocatore: "Rizzo che mi va a pressare a 60 metri dall’area di rigore lo devo anche apprezzare, ma forse siamo andati un po’ oltre," ha spiegato, evidenziando il confine sottile tra l'ardore agonistico e la mancanza di disciplina tattica.
Il momento di maggiore sconforto e critica è arrivato nell'analisi del gol subito che ha chiuso virtualmente la contesa. Su questo episodio specifico, mister Barilari non ha voluto transigere, definendolo un errore grossolano e imperdonabile: "Il terzo gol non lo accetto, perché non si può prendere gol sul rinvio del portiere." Una disattenzione che, a suo avviso, una squadra che lotta per i suoi obiettivi non può permettersi.
Nonostante l'errore e la sconfitta, il tecnico pugliese ha voluto lanciare un segnale forte ai tifosi e all'ambiente. Il livello di dedizione manifestato in questa occasione, a suo giudizio, rappresenta una base solida per il futuro: "Io credo che se stasera è andata così come impegno, ci sia possibilità di salvarsi."
L'intervista ha anche toccato un punto fondamentale sulle scelte di formazione, in particolare il mantenimento in campo di Bevilacqua a discapito di Sylla. Barilari ha motivato la sua decisione basandosi su una valutazione puramente tecnica e di efficacia in quel momento del match.
"Ho scelto di mantenere in campo Bevilacqua rispetto a Sylla perché va più forte," ha affermato l'allenatore, sottolineando la superiorità del primo in termini di velocità. Ha poi approfondito il ragionamento tattico: "In mezzo a tre, Sylla non avrebbe mai potuto prenderla, non per sminuirlo, ma per caratteristiche." La scelta, dunque, non è stata una bocciatura per il subentrante, ma una valutazione pragmatica sulle specifiche richieste del contesto di gioco. L'epilogo è stato un pieno riconoscimento per il giocatore preferito in quel frangente: "Per me Bevilacqua ha fatto un’ottima partita e in quel momento stava facendo meglio e mi dava la garanzia di lottare su ogni pallone."
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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