Union Brescia, il pres. Pasini: «L'Ospitaletto ci ha insegnato a giocare a calcio in un campo inzuppato di pioggia»

Una serata amara e densa di frustrazione quella vissuta dai tifosi e, soprattutto, dalla dirigenza dell'Union Brescia. Il pareggio a reti inviolate subito in casa, nel fango del "Corioni", contro l'Ospitaletto ha rappresentato un risultato decisamente inatteso e, complice la contemporanea vittoria del Lecco contro la Pro Patria, ha fatto scivolare le rondinelle al terzo posto in classifica.

La delusione del presidente Giuseppe Pasini è stata palpabile e si è manifestata in una dichiarazione estremamente concisa, rilasciata ai giornalisti mentre lasciava l'impianto sportivo. L'amarezza del numero uno del club bresciano si è tradotta in un messaggio diretto e durissimo rivolto ai propri giocatori.

Il commento di Pasini non ha lasciato spazio a interpretazioni ed è suonato come un severo rimprovero per l'atteggiamento e la capacità della squadra di adattarsi alle difficili condizioni del campo e alle dinamiche della categoria. L'Ospitaletto, pur non essendo una delle formazioni di vertice, ha dimostrato maggiore incisività e spirito combattivo.

Il presidente ha aspramente criticato la prestazione della sua squadra, accusandola implicitamente di scarsa applicazione e intelligenza tattica in un contesto complesso. «L'Ospitaletto ci ha insegnato a giocare a calcio in un campo inzuppato di pioggia, e come si gioca in Serie C» sono state le parole lapidarie indirizzate alla rosa.

La dichiarazione evidenzia la profonda insoddisfazione per come l'Union Brescia abbia interpretato la gara, non riuscendo a imporre la propria superiorità tecnica né a trovare soluzioni efficaci su un terreno di gioco pesante e quasi impraticabile. Il pareggio non è visto solo come un'occasione sprecata, ma come il sintomo di una mancanza di maturità e di quel cinismo necessario per dominare una competizione impegnativa come la Serie C.

Il risultato odierno, oltre a comportare una retrocessione in classifica, lascia in Pasini il dubbio che la squadra non abbia ancora assimilato pienamente le regole non scritte e la cattiveria agonistica che contraddistinguono la categoria.