La trasferta all'Ettore Mannucci si è conclusa con una battuta d’arresto per la Pianese, superata per 2-0 da un Pontedera rivelatosi ostico e ben attrezzato per le dinamiche della categoria. Nonostante la sconfitta, l'allenatore Alessandro Birindelli ha mantenuto un tono misurato e costruttivo nell’analisi post-partita, offrendo una visione lucida della prestazione dei suoi ragazzi.
Il mister ha esordito riconoscendo la forza dell'avversario e la difficoltà intrinseca del campo di Pontedera. «Sapevamo di venire a Pontedera su un campo difficile», ha esordito Birindelli, evidenziando come i toscani siano una formazione particolarmente idonea a competere in questa lega. Ha anche voluto sfatare l'idea che il Pontedera fosse in crisi di risultati, sottolineando: «Loro sono una squadra molto adatta a questa categoria: è vero che aveva raccolto pochi punti, ma ho visto le loro partite e spesso non meritavano di andare sotto».
L'allenatore della Pianese aveva impostato l'incontro su un principio fondamentale, quello della maggiore determinazione. Aveva specificato ai suoi giocatori che la vittoria sarebbe andata alla squadra capace di esprimere più voglia nei momenti cruciali. «Avevo preparato la gara dicendo ai ragazzi che avrebbe vinto chi aveva più voglia: più voglia nei contrasti, nelle seconde palle e nell’atteggiamento», ha spiegato.
Nonostante le premesse, la Pianese è riuscita a tenere testa all’avversario per un periodo circoscritto, mostrando buone trame di gioco nella prima parte. «Per 35 minuti abbiamo fatto la partita», ha ammesso Birindelli. Tuttavia, la fase di finalizzazione si è rivelata il tallone d'Achille della serata. «Siamo arrivati vicini alla porta avversaria un paio di volte ma ci è sempre mancato qualcosa», ha concluso, evidenziando la carenza di concretezza negli ultimi metri.
A mente fredda, il tecnico ha invitato a non cadere negli estremi, mantenendo la stessa misura adottata nei momenti di successo. «Domani ci rivedremo per un’analisi più lucida. Come non ci siamo esaltati nelle vittorie, non dobbiamo deprimerci adesso per una sconfitta», ha rimarcato. È tuttavia innegabile che la prestazione imponga alcune riflessioni, soprattutto riguardo all'interpretazione della gara sotto determinate angolazioni. «è chiaro che dovremo fare delle considerazioni su come abbiamo interpretato la gara sotto alcuni aspetti», ha aggiunto il mister.
Birindelli ha poi riconosciuto il peso specifico degli episodi, ammettendo che un gol dei suoi avrebbe potuto cambiare l'inerzia del match. «Col senno di poi, se avessimo fatto gol noi, l’andamento della gara sarebbe potuto cambiare, ma io devo analizzare quello che è realmente accaduto», ha detto, ribadendo la necessità di attenersi alla realtà dei fatti.
Nonostante il risultato negativo, l'allenatore amiatino non ha voluto lanciare allarmi, definendo la sconfitta come una semplice giornata storta, che «può capitare e non è un dramma». Coerente con la sua linea di condotta, ha ribadito l'elogio alla squadra: «Non abbiamo mai fatto proclami quando abbiamo vinto, sulla stessa linea, oggi voglio fare comunque i complimenti ai ragazzi: la prestazione c’è stata e non posso rimproverargli nulla».
L'obiettivo stagionale della Pianese rimane invariato e non ammette distrazioni: il conseguimento della salvezza, indipendentemente dai tempi. «L’obiettivo non cambia: noi dobbiamo salvarci. Che sia tra dieci o undici giornate oppure all’ultimo minuto dell’ultimo turno», ha chiosato Birindelli.
Il tecnico ha poi concluso il suo intervento con una riflessione sulla crescita della squadra, mettendo in guardia dalla fretta di compiere il passo decisivo verso la maturità a discapito delle fondamenta. «L’atteggiamento deve essere quello di una squadra solida, che una volta raggiunta una certa maturità può fare un passo avanti». Ma ha anche posto un limite: «Ma se per fare quel passo dobbiamo perdere concretezza e solidità, allora significa che non siamo ancora pronti e dobbiamo fare un passo indietro».
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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