Sette volte Claudio Sparacello: l’attaccante de L'Aquila ha messo a segno il suo settimo centro stagionale nella vittoria per 3-0 contro il Fossombrone, un risultato che va oltre il mero computo dei punti in classifica. Dai microfoni dello stadio Gran Sasso, il bomber giallorosso ha offerto una lucida e sentita analisi della gara e, soprattutto, della delicata settimana che l'ha preceduta. La sua esultanza sotto la curva, quasi rabbiosa, è stata la sintesi perfetta di un bisogno impellente: resettare e ripartire.
La partita, infatti, non era una sfida qualsiasi, ma un test cruciale sulla tenuta psicologica del gruppo, reduce dalla pesante sconfitta (5-2) nel derby. Sparacello non ha usato mezzi termini per descrivere lo stato d’animo della squadra: "È stata una partita difficile, soprattutto a livello mentale," ha ammesso, sottolineando come un risultato così negativo in una stracittadina abbia inevitabilmente "toccato nell'orgoglio" e generato forte "rabbia" tra i calciatori.
In un clima così teso, l’obiettivo primario dei ragazzi di L'Aquila non era vincere per la classifica, ma dare una prova di carattere a sé stessi. "Quello che ci siamo detti era, a prescindere da tutto, di mettere tutto quello che avevamo in campo," ha rivelato l'attaccante. La risposta non era attesa tanto dall'ambiente esterno, quanto come verifica interna: "c’era bisogno di una risposta, ma più che altro a noi stessi, perché eravamo i primi delusi." Per questo motivo, il risultato finale, che ha visto i rossoblù imporsi con autorità, ha portato una gioia profonda e meritata.
L'esultanza sfrenata di Sparacello, in particolare, è stata un gesto catartico, un tentativo di "buttar fuori tutto quello che c'è stato in questa settimana difficile." Un periodo complicato che ha incluso, oltre alla cocente batosta sul campo, anche un faccia a faccia con la tifoseria. "Abbiamo avuto questo confronto con i tifosi come è giusto che sia," ha confermato, riconoscendo la legittimità della delusione dei sostenitori. Fondamentale è stato anche il dibattito interno, un "confronto tra di noi" che si è svolto durante la settimana e che, a detta di Sparacello, "ci ha fatto bene." La conclusione è che l'impegno per la maglia è totale: "giochiamo per L'Aquila, dobbiamo dare tutto."
Oltre l'aspetto emotivo, il numero 9 de L'Aquila ha avuto parole di stima per la qualità tecnica della squadra. Interrogato sulla funzionalità del tridente d'attacco con Di Renzo e Banegas, ha espresso grande soddisfazione. "Sono dei giocatori fantastici," ha affermato, specificando che si tratta di elementi "fortissimi per la categoria." Non è lui a dovere sottolineare il loro valore, ha aggiunto, "ma sono i numeri comunque che hanno sempre fatto." Questa abbondanza di talento, anche tra chi subentra, è un patrimonio per l'intera compagine.
Il discorso si è poi spostato sul prossimo impegno in trasferta contro il Notaresco, un campo notoriamente insidioso. È proprio lontano dalle mura amiche che L'Aquila deve trovare la sua dimensione più stabile. "Penso che ad oggi tutti i campi fuori casa per noi sono difficili," ha ammesso l'attaccante. I dati lo confermano: se in casa il percorso è stato sinora immacolato, in trasferta la squadra sta "facendo fatica."
La sfida del Notaresco, squadra che sta conducendo un ottimo campionato, impone quindi un cambio di marcia. La formazione non può più permettersi di "sottovalutare nessun avversario." L'imperativo è presentarsi con un "atteggiamento diverso" rispetto alle ultime uscite esterne. Sparacello ha lanciato un chiaro monito in vista della preparazione settimanale, che si svolgerà in stretta collaborazione con il mister e i compagni, focalizzata su "quello step in più fuori casa." L'attesa è finita: "è arrivato il momento" di dimostrare la stessa determinazione mostrata in casa anche sui campi avversari.
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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